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Angeli della Patria

Angeli della PatriaSecondo Me

Addio Vincenzo…

“E dai non scherzare, possibile mai??? Ma che dici, non ci credo!!” E invece la realtà pesa come un macigno e il mio amico-collega Fabrizio da ieri non fa altro che confermarlo: Vincenzo Sorrentino se n’è andato. Incidente stradale in una strada romana mentre si dirigeva al lavoro con lo scooter. Lascia moglie e due figli di 8 e 4 anni. Giusto due parole per ricordare Vincè, il passato insieme. Ricordo l’arrivo a Mariscuola Taranto per il vincenzo_sorrentinocorso Imrs nel settembre 2001. Di lì a poco la tragedia dell’11 settembre a New York. Ricordo i nostri stati d’animo per la sciagura e i primi commenti nella stanzetta. Ricordo le bellissime partite con la Playstation a quei giochi che ti piacevano tanto Pes e legacy of Kain. Ricordo che eri felice perchè era nato tuo figlio. Ricordo le tue guance rosse e la tua voce incisiva. La tua intelligenza e i tuoi capelli nerissimi. Ricordo le serate a mangiare la pizza e vedere le partite di calcio. Ricordo la tua bontà e la tua sensibilità. Vincenzo che dire, non ho altre parole. Spero che la tua famiglia superi presto questo duro momento. Da parte mia e dei tanti colleghi della Marina Militare credo si innalzi unanime un grosso in bocca al lupo. Addio Vincè, presto arriveremo anche noi a farti compagnia. Ciao Frà… Articolo tratto da ilmessaggero.it di oggi: Cane taglia la strada, muore motociclista sulla Braccianense. Era a bordo di uno scooter quando all’improvviso gli ha attraversato la strada un cane. Inutile il tentativo di evitarlo. Nello scontro ha perso la vita sia il 37enne, originario di Napoli, che il cane. L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Bracciano, ma è morto poco dopo. L’incidente è avvenuto poco prima delle 8 all’altezza del chilometro 12 della via Braccianense in direzione fuori Roma. Il tratto di strada interessato è stato chiuso fino a 9.50 per consentire i rilievi.

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Angeli della PatriaSecondo Me

Un tributo ai colleghi parà caduti a Kabul

Nassirya, novembre 2003: 19 carabinieri morti. Kabul, settembre 2009: 6 paracadutisti della folgore morti. Oggi il mio pensiero va a voi ragazzi che qualche giorno fa, siete saliti al cielo e avete finito prematuramente, di vivere la vostra esistenza. Va a voi che ci avete lasciati soli, nel nostro piccolo e grande dolore per aver perso dei colleghi, simbolo della nostra nazione, della nostra bandiera. Posso dire con certezza e con orgoglio che siete morti da eroi, consci della grande responsabilità a voi affidata, ossia quella di portare la pace in una terra martoriata, in una terra piena di uomini terribili che forse, pace mai vorranno avere. Stamattina la cerimonia dell’alza bandiera, non ci ha dato come al solito, il buongiorno. -“E’ strano”- mi sono detto col collega Giovanni C. – “Stamattina non ho sentito l’alza bandiera suonare. E tu?”- Sapete, a volte la frenesia della vita ci fa dimenticare tante cose, anche delle celebrazioni solenni. Poi passando attraverso il piazzale, gli occhi si alzano in alto e tutto torna alla mente: -“Oggi ci sono i funerali dei parà, Giovà. Strano anche le bandiere, la nostra e quella europea a fianco, sembrano tristi. Non sventolano, non si animano, proprio alcun movimento”-. Il terremoto in Abruzzo mi paracadutista_voloha cambiato la vita. Mi ha insegnato a saper piangere, sfogare il dolore con le lacrime e oggi è lo stesso. Mi ferisce tanto soprattutto sapere che chi continuerà a piangere e soffrire per sempre, saranno i vostri famigliari, le vostre mogli, i vostri figli. A loro va ora il mio pensiero e il mio dolore: voi avete raggiunto il paradiso, loro stanno toccando l’inferno. Un inferno buio, fatto di solitudine e amarezza per non essere riusciti neanche a darvi un saluto, un ultimo bacio, un ultimo abbraccio. Spero per loro, che il tempo passi presto, l’unica e sola medicina che potrà affievolire il dolore dei loro cuori. Spero che i piccoli dei militari caduti, capiscano un giorno di aver avuto dei papà speciali, degli eroi dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero. Ciao ragazzi. W la folgore, W la nostra nazione, W la nostra bandiera.

P.S. Questo post lo dedico a tutti i papà militari, morti per colpa di efferati attentati o semplicemente mentre svolgevano il loro lavoro. Lo dedico ai papà Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, Finanza, Forestale, Esercito, Marina (la mia forza armata) e Aeronautica che operano tutti i giorni con la consapevolezza che qualsiasi giorno, qualsiasi momento, potrebbe essere anche l’ultimo. Ma questo è il nostro lavoro, questo è il nostro orgoglio, questa è la nostra maledizione, questa è la nostra scelta, il nostro dna.

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