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Recite di fine anno alle scuole di Marina di Città Sant’Angelo

Recita scuola dell’infanzia di Marina di Città S.Angelo (Pe)

Un tema importantissimo dedicato alla sicurezza è stato affrontato nella recita di fine anno 2010/2011 alla scuola dell’infanzia di Marina di Città Sant’Angelo. L’Opera recitata nel Teatro comuna di Città Sant’Angelo dal titolo “Vivere in sicurezza” è stato un modo per ricordare a noi grandi che la sicurezza non è una raccomandazione da fare solo ai più piccoli.

Recita scuola primaria di Marina di Città S.Angelo (Pe)

E’ così anche questo anno scolastico 2010/2011 sta giungendo al termine, momento evidenziato dalla recita di fine anno al Teatro comuna di Città Sant’Angelo. Questa volta, tema dell’opera delle prime e delle seconde classi della scuola primaria di Marina di Città Sant’Angelo la bellissima favola di Peter Pan, con la recita dal titolo “Prima e seconda stella a destra…”

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Le Brochure promozionali della Marina Militare

Se volete potete scaricare in formato pdf le brochure della Marina militare, dalla mia area download. In qualsiasi momento potrete visualizzare e stampare le brochure che riguardano la Scuola Navale F. Morosini di Venezia, la Scuola Sottufficiali di Taranto e La Maddalena con le nozioni su come diventare Marescialli e Volontari della Marina e poi l’Accademia Navale di Livorno e la scheda descrittiva con i presupposti per diventare Ufficiali di Marina.

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10 giugno 2011, Festa della Marina ad Ancona

Oggi è una giornata particolare per chi come me appartiene a questa Forza Armata: si festeggia la Marina militare e soprattutto tutti quelli che ne fanno parte. Ad Ancona in particolare la Festa ha raccolto numerosi consensi anche tra le diverse Forze armate intervenute come rappresentanza. La cerimonia sobria e solenne si è svolta nel piazzale all’interno del complesso Piano San Lazzaro presso il Comando Servizi base di Maridipart Ancona, in una giornata caratterizzata da un sole splendente e calda. Cos’altro dire: a me è toccato stare di Guardia presso il corpo di guardia di Maribase ma l’intenzione è quella di rendervi partecipe dell’importanza che per noi rappresenta questo giorno, ricco di storia e significato. A seguire, tratto da Wikipedia citerò la storia dell’ Impresa di Premuda del 10 giugno 1918, di Luigi Rizzo, di Giuseppe Aonzo e dei MAS 15 e 21. Se ne avete voglia condividete il più possibile su Facebook questo eccezionale evento della Prima Guerra Mondiale. Approfitto per fare tanti auguri a tutti i colleghi militari e civili della base di Ancona. Anche soprattutto a tutti quelli  che rischiano la vita sui teatri di guerra internazionali e che con onore servono l’Italia e la nostra Mamma Marina 😉 Al prossimo post.

L’ Impresa di Premuda fu un’azione navale compiuta il 10 giugno 1918, in piena prima guerra mondiale,

Luigi Rizzo

dalla Regia Marina italiana contro la Imperial-Regia marina da guerra austro-ungarica.
Durante una missione di perlustrazione e dragaggio in alto Adriatico, i MAS 15 e 21, comandati dal capitano di corvetta Luigi Rizzo e dal guardiamarina Giuseppe Aonzo, si imbatterono in una forza navale austriaca costituita dalle corazzate Santo Stefano e Tegetthoff, scortate da alcune cacciatorpediniere. Nonostante le preponderanti forze nemiche, i due MAS si lanciarono al centro della formazione austriaca puntando i due maggiori bersagli, ovvero le corazzate Santo Stefano e Tegetthoff. I due siluri del MAS 21 del guardiamarina Aonzo colpirono la Tegetthoff ma non esplosero, mentre i siluri del Comandante Rizzo colpirono la Santo Stefano che si capovolse per poi affondare.
Per tale azione il comandante Rizzo e il guardiamarina Aonzo ricevettero la medaglia d’oro al valor militare.
Di seguito sono riportati due brani nei quali lo stesso Comandante Rizzo descrive l’evento:
« Potevano essere le tre: era ancora notte, ma non più completamente buio. Avevamo il rampino a mare ed incrociavamo sperando di incocciare qualcosa, ma inutilmente…
A lento moto, il tempo non passava mai, sicché per far venire presto l’alba, mi mettevo di tanto in tanto al timone. Tutto il canale di Luttostrak era stato rampinato: nulla. Non ci rimaneva ormai altro da fare che salpare il rampino e ripiegare sul punto A dove avevamo lasciato le due torpediniere. Così decido: consegno il timone a Gori e gli indico la rotta per il punto A. Prendo un salvagente avvoltolato come cuscino e mi sdraio sul ponte, con la faccia alle stelle. La notte è rugiadosa e mi sento intorpidito: col lieve rullio, le stelle corrono da un capo all’altro del bordo: ed io le inseguo metodicamente, mezzo assopito… Quand’ecco, a dritta, al nord, lontano sull’orizzonte, delle nuvole di fumo! Dalla parte di Pola? Ma allora non possono essere nostre unità: ad ogni modo è da escludere che siano le nostre torpediniere, perché quelle debbono trovarsi a ponente, verso la nostra prora. E poi sono troppo guardinghe e fumo non ne

I MAS 15 e 21

fanno. Dunque i fumi sono nemici. Subito mi viene il dubbio che dalla stazione di vedetta di Gruica abbiano potuto scorgere i Mas: avranno dato l’allarme a Lussin, ed ecco che hanno inviato dei cacciatorpediniere per darmi la caccia. Chiamo Gori e gli mostro il fumo che si fa sempre più manifesto,

che si avvicina. Noi stiamo navigando verso il largo e probabilmente chi viene alla nostra ricerca ancora non ci ha scorti … ma io sono impaziente di appurare di che si tratta. Perciò accosto a dritta e dirigo verso il fumo. Noi siamo pronti a tutto: del resto anche se tentassimo di sottrarci a tutta forza, non potendo sviluppare più di venti miglia, una volta avvistati saremmo inseguiti, cannoneggiati, affondati… Meglio approfittare della luce ancora incerta e se possibile

farsi sotto ed attaccare… A piccolo moto, seguito dal Mas 21, dirigo incontro al fumo, prendendo la rotta di collisione…
Aguzzo lo sguardo ed intravedo le soprastrutture di grosse navi, forse un convoglio? Ma quelle sono corazzate e tutt’intorno delle siluranti! Attento Gori! Avvertire Mas 21 che abbiamo di prua una divisione navale, certamente nemica… Il cuore mi da un tuffo: c’è da fare buona caccia stamane… »
« Avvicinando il nemico mi accorsi dell’esattezza dell’ipotesi trattandosi di due grosse navi scortate da 8 o 10 cacciatorpediniere che le proteggevano di prora, di poppa e sui fianchi. Decisi di eseguire il lancio alla minima distanza possibile e perciò diressi in modo da portarmi all’attacco passando fra i due caccia che fiancheggiavano la prima nave a una distanza di non oltre 300 metri. I due siluri colpivano la nave

La Santo Stefano
L'affondamento della Santo Stefano

scoppiavano quello di dritta fra il primo e il secondo ciminiere, e quello di sinistra fra il ciminiere poppiere e la poppa, sollevando due grandi nuvole di acqua e fumo nerastro. I siluri essendo preparati per l’attacco contro siluranti erano regolati a metri 1,5. La nave non eseguì alcuna manovra per evitare i siluri. »
L’anniversario dell’impresa fu scelto nel 1939, come data della festa della Marina Militare
In data 10 maggio 2010, Giovanni Donato, figlio del marò Donato Letterio, imbarcato col com. Rizzo sul MAS 15, raccontava i fatti come narrategli dal padre:
« Erano circa le ore sei del mattino del 10 giugno 1918, appena albeggiava e ci eravamo fermati in alto mare per parlare con un pescatore locale, circa le correnti marine che in quel momento interessavano la nostra zona, quando girando il volto verso l’orizzonte, vidi a dritta, verso Premuda, un esile fumo. Avvertii subito il com. Rizzo, il quale guardando col binocolo in quella direzione, confermò la cosa e subito diede ordine di porre la nostra rotta verso tale direzione per identificare il naviglio. Avvicinatici, il com. Rizzo lo identificò come un gruppo di navi nemiche e ci diede ordini per prepararci ad attaccare. Il nostro Mas si avvicinò alla nave più grande, la corazzata “Santo Stefano”, fino al punto che potevamo scorgere alcuni marinai che sulla coperta si stavano lavando (a quel tempo i lavandini delle navi erano posti in coperta). Intanto a bordo del Mas era successo un imprevisto, il silurista avvertì un malore e si

Luigi Rizzo

mise a rimettere abbondantemente, allora il com. Rizzo si rivolse a me, anche io siciliano e messinese e mi disse:” Lìu, te la senti di lanciare i siluri?” (in messinese Lìu e diminuitivo di Letterio) al che risposi affermativamente. All’ordine del com. Rizzo azionai le due maniglie che sovraintendevano al lancio siluri, i quali colpirono la corazzata S.Stefano. Dopo di ciò iniziammo una azione di sganciamento ma venimmo subito inseguiti da un caccia il quale non ci sparò ma cercò di avvicinarci e di catturarci vivi, probabilmente per interrogarci e sapere che tipo di armi speciali avevamo a bordo, ma il comandante Rizzo, ancora una volta mi disse di prendere e di lanciare in mare la bomba di profondità che avevamo a bordo, cosa che feci e di li a poco avvertimmo lo scoppio della stessa alla fiancata del caccia nemico che venne danneggiato e così desistette dall’inseguimento. Il com. Rizzo fece procedere il Mas a zig zag per evitare che venissimo colpiti dalle armi nemiche. Arrivati ad Ancona, il com. Rizzo e tutto l’equipaggio scendemmo dal Mas 15 ormai privo di munizioni e chiedemmo il permesso di salire su un altro Mas ancorato in rada ed armato per poter continuare la battaglia. »

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2 giugno 2011

Un occasione per festeggiare insieme le nostre Forze Armate e il lavoro che svolgono costantemente e indomitamente i nostri ragazzi, specie nelle zone ad alto rischio!! Con l’occasione volevo salutare mio cognato Gianfranco (Ufficiale del Battaglione San Marco) che durante la parata militare che ci sarà giovedì prossimo ai Fori Imperiali, avrà l’onore di essere il portabandiera per i reparti della Marina militare. Se volete sapere il calendario della manifestazione a Roma vi passo il link del sito del Quirinale, dove potrete avere tutte le notizie che volete http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=17391

Giovedì 2 giugno
Altare della Patria, ore 9.55 – Deposizione di una corona di alloro sulla Tomba del Milite Ignoto.

Via di San Gregorio – Porta Ardeatina, ore 10.20 – Rassegna delle truppe schierate per la Parata.

Fori Imperiali, ore 11.00 – Parata Militare.

Palazzo del Quirinale, ore 18.00 – Concerto e successivo pranzo in onore dei Capi delle Delegazioni Ufficiali presenti a Roma per la Festa Nazionale della Repubblica.

Ciao Gianfranco e in bocca al lupo per il tuo lavoro!

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E’ tornata la varicella

2° round per la varicella in casa Garrisi. Questa volta a distanza di 2 settimane (come da copione) la varicella ha investito mia figlia Giulia Vincenza e sembra che a differenza della prima, ora si stia manifestando in maniera più agguerrita e fastidiosa. Che altro dire… di sicuro saprò come occupare la mia settimana di ferie a casa. Come la volta scorsa stiamo fronteggiando la varicella principalmente con 2 prodotti: Tial Z che è un gel ad azione lenitiva, idratante e rinfrescante per tutto il corpo e Aciclovir crema (Doc Generici) per le zone intime. Comunque per info su questa malattia esantematica vi cito alcune notizie tratte dal sito del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute.

La varicella è una malattia infettiva altamente contagiosa provocata dal virus Varicella zoster (Vzv), della famiglia degli Herpes virus. Insieme a rosolia, morbillo, pertosse e parotite, la varicella è annoverata fra le malattie contagiose dell’infanzia, che nella maggioranza dei casi colpiscono i bambini tra i 5 e i 10 anni. L’uomo è l’unico serbatoio noto di questo virus: la malattia si trasmette quindi soltanto da uomo a uomo. Sintomi, decorso clinico e complicanze. Dopo un’incubazione di 2 o 3 settimane, la malattia esordisce con un esantema cutaneo (o rash), febbre non elevata e lievi sintomi generali come malessere e mal di testa. Per 3-4 giorni, piccole papule rosa pruriginose compaiono su testa, tronco, viso e arti, a ondate successive. Le papule evolvono in vescicole, poi in pustole e infine in croste granulari, destinate a cadere. Tipicamente l’esantema è costituito da 250-500 lesioni. La varicella è in genere una malattia benigna che guarisce nel giro di 7-10 giorni. La malattia tende ad avere un decorso più aggressivo nell’adolescente e nell’adulto, e può essere particolarmente grave se colpisce persone immunodepresse (persone con infezione da Hiv, persone sottoposte a chemioterapia o in cura con steroidi per asma o altre malattie). Le complicanze della varicella sono rare nei bambini sani e si verificano per lo più nelle persone immunodepresse, nei neonati e negli adolescenti o adulti. Possono verificarsi superinfezione batterica delle lesioni cutanee, trombocitopenia, artrite, epatite, atassia cerebellare, encefalite, polmonite e glomerulonefrite. Tra gli adulti la complicanza più comune è la polmonite. L’infezione produce immunità permanente in quasi tutte le persone immunocompetenti: raramente una persona può sviluppare due volte questa malattia. Tuttavia, il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane latente (in genere per tutta la vita) nei gangli delle radici nervose spinali. Nel 10-20% dei casi il virus si risveglia a distanza di anni o di decenni, solitamente dopo i 50 anni, dando luogo all’herpes zoster, noto comunemente come “fuoco di Sant’Antonio”. Lesioni a grappolo di tipo vescicolare si presentano al torace, a volte accompagnate da dolore localizzato. Il dolore che persiste oltre un mese viene chiamato neuralgia posterpetica. Se la varicella viene contratta da una donna all’inizio di una gravidanza (nei primi due trimestri di gestazione) può trasmettersi al feto, causando una embriopatia (sindrome della varicella congenita). I bambini che sono stati esposti al virus della varicella in utero dopo la ventesima settimana di gestazione possono sviluppare una varicella asintomatica e successivamente herpes zoster nei primi anni di vita. Se invece la madre ha avuto la malattia da cinque giorni prima a due giorni dopo il parto, può verificarsi una forma grave di varicella del neonato, la cui mortalità può arrivare fino al 30% […] Leggi tutto…

Saluti a tutti e al prossimo post.

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Il mio 19 marzo: un grande vuoto

Festa del Papà 2011: è un giorno un pò particolare per me. Mi faccio prendere sempre da alcuni pensieri in questa occasione. Penso soprattutto ad un personaggio che c’è ma non c’è, che vive ma non occupa la mia vita ed i miei affetti. Lo avrete capito: parlo del mio papà. Sono anni oramai che non ci frequentiamo, non ci telefoniamo, non ci sentiamo. Rancori vecchi come me, nati dalla separazione con mia madre quando io non avevo ancora 3 anni. Una vita passata in Svizzera, sempre e solo con lei e una figura paterna che è sempre mancata. Un vuoto buio e nero come la notte ma grazie a Dio alleviato dalla tenacia e l’amore di mia madre. La vita passa e il caso vuole che dalla Svizzera arriviamo in Abruzzo. Frequentavo le elementari nell’ 85 e ricordo bene quando l’ho visto per la prima volta: un giorno bellissimo e fiero anche se era vicino a me solo per ufficializzare il divorzio da mia madre e potersi risposare. Poi ancora il vuoto fino agli inizi degli anni 90: -“Vieni a Parma e prova a lavorare insieme a me”- mi disse quando mi chiese di raggiungerlo nella sua nuova casa e la sua famiglia a Colorno (Pr). Un avventura durata 3 mesi: troppe le incomprensioni, troppi i rancori tra un padre e figlio che non hanno mai vissuto insieme e che non si sono mai conosciuti. Nel 1992 arriva la Marina militare: è il caso della vita che fu proprio lui a consigliarmi di fare la domanda e provarci. E poi la morte del nonno Paolo… mi dispiace non averlo conosciuto e frequentato.

-“Nel 2005 poi è nata la mia Giulia Vincenza e tu non sei voluto venire a vederla, conoscerla, abbracciarla. Dici che non hai potuto ma io dico che non hai voluto conoscere tua nipote, la figlia di tuo figlio. E vabbè… e da allora vuoto e ancora vuoto. Non so se sai della nascita di mio figlio Emanuele Paolo ma forse non ti interessa neanche. Sai cosa ti dico: fatti la tua vita che io proseguo per la mia strada, da solo con la mia famiglia. Addio papà!!”-

In basso la canzone di Eros Ramazzotti dal titolo “Ciao pà” tratta da YouTube. Inutile dirvi che è una canzone che mi emoziona tanto. Al prossimo post.

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150° anniversario dell’Unità d’Italia

Eccoci qui a ricordare un evento che ci riguarda da vicino. Giovedì 17 marzo 2011 l’Unità d’Italia compie 150 anni (a parte che io sarò di servizio quel giorno) e volevo annotare nel mio diario quello che vedranno i miei figli un domani e soprattutto trasmettergli questo concetto: siate fieri di essere italiani e cercate di servire sempre in meglio la vostra Patria. Per sdrammatizzare un pò, ho trovato 40 buoni motivi per essere Italiani e un bel video su Youtube sulla storia dell’Unità d’Italia. Saluti a tutti.

1- il lontano zio cugino nipote d’America

2- le donne più belle del mondo

3- gesticolare per sottolineare i propri concetti

4- la portinaia che sa tutto di tutti

5- tanti santi a cui votarsi

6- sbirciare le riviste altrui aspettando l’autobus

7- farsi capire in 1.000 lingue senza conoscerne nessuna

8- tanti proverbi per sostenere le proprie ragioni

9- il falò di ferragosto

10-non essere scaramantici perchè porta sfortuna

11-salutarsi con due baci sulla guancia

12-non guardare il festival ma conoscerne tutte le canzoni a memoria

13-l’eterna competizione con la Francia

14-la mamma prima di tutto

15-l’intoccabile mese di ferie ad agosto

16-la borsa abbinata agli occhiali,alle scarpe,al cellulare

17-il caffè macchiato,al vetro,ristretto,in tazza grande

18-la pasta sempre al dente

19-un vino giusto per ogni occasione

20-circa 60 milioni di allenatori

21-incontrare un italiano all’estero e salutarlo come un fratello

22-i pranzi festivi che finiscono con la buonanotte

23-la varietà infinita delle ricette regionali

24-la pizza sottilissima,ma anche media,ma anche alta,ma anche al trancio

25-la fantasia nel risolvere i problemi

26-un grande cuore quando meno te lo aspetti

27-la montagna d’inverno ed il mare d’estate

28-il dilemma tra presepe ed albero di Natale

29-il pranzo della domenica

30-le rime cuore e amore di poesie e canzoni

31-confessarsi dal parrucchiere

32-i rimedi della nonna contro i piccoli fastidi

33-oltre 8.000 km.di costa per scegliere dove piazzare l’ombrellone

34-le partenze intelligenti

35-la commedia sexy degli anni ’70

36-fare sette e mezzo con la matta

37-festeggiare sia il compleanno che l’onomastico

38-le gite fuoriporta a Pasquetta

39-le barzellette con l’italiano,l’inglese e il tedesco

40-avere ben più di 40 motivi per sentirsi speciali

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E’ arrivata la varicella

Cari amici, a casa mia è arrivata la varicella e lo ha fatto attaccando il mio piccolo ometto Emanuele Paolo. Povero Lele… Ieri sera mentre gli spalmavo la pomata sul corpicino mi rattristavo vedendolo piangere. Spero non duri troppo tempo. Giulia Vincenza invece cercava di farmi notare qualche piccolo puntino rosso (che non era varicella, ovvio. Almeno non ancora). E sì, perchè anche lei voleva le attenzioni che diamo al fratello. Chissà perchè ma ho l’impressione che voglia stare malata per non andare a scuola. Per informazione. La varicella è arrivata anche a tanti amici di Emanuele Paolo: tanti amichetti della stessa classe della scuola materna di marina di Città Sant’Angelo. Quindi cari genitori, siete avvertiti: occhio alla varicella 😉

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Tanti auguri, amore mio

L’8 marzo è consuetudine offrire dei fiori ai propri amori. In questo 2011, io lo faccio nella maniera che conosco e che più di altri metodi, mi rappresenta:

“tanti auguri Elena per la festa delle donne 2011. Ti amo tanto”

Spero che questo mio pensiero ti giunga al cuore e che ti faccia capire che nonostante tutto e le mille difficoltà che si incontrano, io non riesco a vivere senza te!! Un bacio amore mio e una buona giornata!!

Tuo per sempre. Paolo.

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Scuola primaria: tempo pieno a Città Sant’Angelo (Pe)

Come se non bastasse la crisi a martoriare le finanze delle nostre famiglie… Si ci mette anche il mondo della scuola, che non può o non vuole accettare i nostri figli a tempo pieno per permetterci di lavorare in maniera più continuativa. Il problema si ripresenta ancora una volta nel mio comune a Città Sant’Angelo in provincia di Pescara e quest’anno è toccato anche a me subirne le conseguenze. Di fatto, mia figlia Giulia V. a settembre prossimo dovrà frequentare il primo anno della scuola primaria a Marina di Città Sant’Angelo e probabilmente sarò costretto a iscriverla nel comune vicino a Montesilvano (Pe) che da tanti anni attua con successo un servizio a tempo pieno (40 ore settimanali) a chi lo richiede. Sì, appunto, proverò ad iscriverla lì, ma non è detto che riuscirò a farla entrare dato che non sono cittadino di Montesilvano. A Marina di Città Sant’Angelo ed esattamente in via salara, la scuola primaria è una struttura nuova, che ha aperto le sue porte qualche anno fa. Onestamente, siamo orgogliosi di avere una scuola così bella che farebbe invidia a qualsiasi altro istituto. Peccato però non si possa sfruttare al meglio del servizio che da qualche anno oramai, boccia sistematicamente il full time. Una precisazione: gli anni passati hanno visto un numero non sufficiente di iscritti al tempo pieno che hanno portato a non effettuare il servizio. Ma quest’anno i numeri ci sono (25 iscritti) e sarebbe cosa buona e giusta attivarlo per il primo anno. Il problema è abbastanza serio e vorrei porlo all’attenzione dei responsabili politici e a chi deve prendere una decisione in merito. A Città Sant’Angelo c’è la necessità di una Scuola primaria a tempo pieno per i nostri figli. Spero che la mia richiesta sia presa seriamente in considerazione e invito tutte le famiglie interessate a farsi partecipe del problema. Prossimamente faremo in modo di sentirci anche su Facebook per promuovere un incontro con chi può darci una mano. Fatevi sentire e dite la vostra!!
Paolo Garrisi

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