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Liberate i nostri Ragazzi

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono i 2 marò del reggimento San Marco, trattenuti in arresto da domenica 19 febbraio 2012, colpevoli secondo la polizia indiana, di aver ucciso 2 pescatori locali dopo una sparatoria avvenuta nei pressi della petroliera italiana Enrica Lexie. Non ci interessano i casini e le notizie ingarbugliate che arrivano dai rappresentanti del nostro Governo. Unanime si alza il grido di chi come loro, serve il nostro Paese che spesso non fa altro che girarci le spalle: LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!! LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!  LIBERATE I NOSTRI RAGAZZI!!

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NewsSecondo Me

13 Gennaio 2012: cosa penso della tragedia della Costa Concordia

Venerdì 13 gennaio 2012, sarà ricordato secondo me, come il venerdì nero della marineria italiana. Mai e poi mai avrei pensato che potessero succedere determinate cose se non altro perchè viviamo in tempi in cui la tecnologia la fa da padrona in quasi tutti i mestieri, a maggior ragione su settori delicati come questo delle navi passeggere. Ma sembra che questo non sia vero. Purtroppo il fattore umano ha fatto una tragedia immane e la leggerezza ha portato ad un disastro che al momento che scrivo questo post, ha procurato 11 vittime e 21 dispersi. Ma come è potuto succedere un fatto così grave che purtroppo come molti telegiornali evidenziano, cade proprio a 100 anni da un altro simile disastro, ossia quello del Titanic che nella notte tra 14 e il 15 aprile 1912 entrò in collisione con un iceberg nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico. Qui purtroppo è il nostro Mar Tirreno a riempire la scena dei giornali, per essere più precisi la bellissima Isola del Giglio, all’interno del fantastico Arcipelago toscano.

Quando vidi le prime immagini della Costa Concordia che si avvicinava sulla costa dell’Isola del Giglio, devo essere sincero, avevo un pò sminuito il fatto. Voglio dire: la scena che ricordo benissimo mi mostra una nave che risulta un pò piegata sul fianco, ma sicuramente con tutto il tempo a disposizione per effettuare un’evacuazione del personale di bordo e dei passeggeri o come si suol dire in gergo marinaresco, un abbandono nave. In quelle scene era chiaro che di tempo ce n’era eccome: bastava solo tanta calma e sangue freddo per coordinare il tutto. Appunto coordinamento, e’ proprio questo quello che e’ mancato: a bordo la figura che avrebbe dovuto dirigere personalmente le operazioni di sbarco, non c’era piu’. Il comandante della nave Francesco Schettino e’ sceso prima che tutti si salvassero, forse in preda al panico o chissa’ che cosa. In mente mi vengono le molteplici esercitazioni a bordo delle navi dove ho fatto servizio e vi assicuro che in Marina tutto viene svolto con il massimo della serieta’ e soprattuto il personale e’ continuamente allenato a qualsiasi evenienza. Ora ritornando alla tragedia della Costa Concordia, perche’ e’ successo quello che e’ successo? Solo e semplicemente perche’ e’ mancato un comandante con le palle… Tutto qui. Se il comandante Francesco Schettino avesse fatto bene il suo lavoro non ci sarebbero state tutte queste vittime. Essere comandanti non vuol dire solo rappresentanza, cenette e serate di gala. Essere comandante significa prendere le decisioni migliori per salvaguardare non solo le attrezzature ma soprattutto l’equipaggio e in questo caso specifico i passeggeri.

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Ricordate le vittime del 22 maggio 1944

Una cerimonia sobria e commovente quella che si è svolta ieri mattina a marina di Città Sant’Angelo (Pescara). Tanta gente ha risposto in maniera positiva all’evento organizzato dall’Amministrazione comunale e in primis il sindaco Gabriele Florindi. Le fasi della cerimonia sono poi state evidenziate dalla banda musicale dell’Ass. Bersaglieri oltre che dalla presenza delle varie forze dell’ordine. Ora come era giusto che fosse, marina di Città S.Angelo è stata beneficiata di un monumento dall’alto valore storico e civile che renderà fieri i nostri paesani. Ecco il comunicato stampa del comune di Città Sant’Angelo:

Grande commozione questa mattina per la cerimonia che ha ricordato i bombardamenti del 22 maggio 1944. Il monumento ai 17 angolani che persero la vita in quel giorno è stato spostato dal Centro Storico a Marina di Città Sant’Angelo, sul luogo della tragedia: è nello spazio di fronte al Centro Sociale Anziani, che da oggi è Piazza Caduti di Nassiriya. Dopo la messa nella Chiesa di Sant’Agostino, ci si è spostati nella nuova piazza, dove sono stati letti brani dello storico locale Antonio Bertillo per ricordare l’episodio e la storia delle vittime. Nell’occasione, assieme alle autorità civili e militari, ai rappresentanti delle città vicine e delle associazioni, anche il sindaco della città gemella Nicolosi Antonino Borzì, che ha raggiunto Città Sant’Angelo per partecipare. “Vogliamo che questo diventi un luogo della memoria” ha spiegato il sindaco Gabriele Florindi “non a caso dove è stata anche ritrovata la fornace di epoca romana. Qui è avvenuto un eccidio che, purtroppo, spesso in passato abbiamo dimenticato. E’ invece questa la vera festa di Città Sant’Angelo”. Il bombardamento del 22 maggio 1944 a Marina è l’episodio più grave vissuto dal paese durante al guerra. L’incursione dell’aviazione americana uccise 17 persone. Altri 17 i feriti: nel conto non sono compresi i tedeschi, che non rivelarono mai il numero dei loro soldati morti o feriti. Erano tutti operai impegnati a completare le fortificazioni assieme ai tedeschi, in gran parte costretti dalla miseria o dalla prigionia. Questi i nomi delle vittime: Onio Babbore, Francesco Barbone, Rocco Bellante, Domenico Castiglione, Orlando Cilli, Silvio Colombaro, Pietrantonio D’Alesio, Michele De Bonis, Giandomenico Di Giovanni, Filippo Pierino Di Sario, Antonio Galli, Mario Giansante, Raffaele Migliore, Attilio Nevoso, Mario Nevoso, Cosimo Pierdomenico, Rocco Starinieri. Una corona ai piedi del monumento a loro dedicato ricorda oggi quel sacrificio.

Città Sant’Angelo, 22 maggio 2011.

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Disastro terremoto in Giappone

Incredibile come affrontano il disastro i Giapponesi. A 6 giorni dalla scossa dell’11 marzo di 9 gradi della scala Richter che ha devastato questa terra, gli ingegneri della società di gestione Nexco hanno ripristinato un tratto dell’autostrada a nord di Tokyo completamente distrutta. Nella foto “prima e dopo” si vede chiaramente che lo scenario di distruzione è come quello che si vede nei migliori manga giapponesi: da non crederci. Ma non in Giappone. Non in un Paese il cui premier, dopo la doppia catastrofe terremoto-tsunami, ha subito dichiarato: “Ricostruiremo il nostro Paese dalle fondamenta”. Sì… ricostruire!! Intanto si fa la stima delle vittime che ad oggi ammontano a 9.737 morti, mentre i dispersi sono 16.423 e 2.777 i feriti. I dati sono destinati a cambiare man mano che i lavori di recupero dei corpi proseguono e che la lista degli scomparsi viene aggiornata. E poi?? Poi si c’è messa anche la nube radioattiva a peggiorare le cose. Come se non bastasse diverse centrali nucleari hanno rilasciato in aria e nell’acqua quantità impressionanti di sostanze radioattive: si parla di presenza di iodio nell’acqua di mare nei pressi della centrale di Fukushima aumentata fino a 147 volte i livelli fissati dalla legge. Lo riporta l’agenzia Kyodo, citando la Tepco, la società che gestisce la struttura. Livelli di cesio radioattivo di 1,8 volte più alti del normale sono stati trovati in verdure in un campo coltivato di Tokyo, a 240 km da Fukushima. Insomma una catastrofe. E poi ancora la nube radioattiva che arriverà in Europa. Non è propriamente una nube. Ma una massa d’aria in movimento che dall’area di Fukushima si sta spostando nel resto del mondo. Dopo aver sorvolato Oceano Pacifico, Stati Uniti e Atlantico sta sfiorando l’Europa e potrebbe arrivare in Italia. Per il momento non ce n’è traccia. Nè da noi nè dai nostri vicini francesi.  “Il suo arrivo è solo una previsione, non confermata. Non abbiamo rilevato la presenza di radioattività nell’atmosfera e non risulta che la situazione sia diversa in Francia”, è l’ultimo aggiornamento di Lamberto Matteocci, ingegnere dell’Ispra, l’istituto del ministero dell’Ambiente che si occupa del controllo dell’attività nucleare. In seguito al disastro delle centrali giapponesi, la rete di sorveglianza italiana è stata potenziata, le apparecchiature tarate per registrare dosi infinitesimali di particelle anomale (Fonte corriere.it). Sì ma intanto io temo per la mia salute e quella dei miei cari. Come giudicare positivamente oggi il Nucleare?? No. Adesso a me verrebbe da dire un secco NO AL NUCLEARE!!


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Guerra in Libia: siamo al 4° giorno

E alla fine i nostri ragazzi hanno ricevuto l’ordine di attaccare le postazioni di Gheddafi in Libia. Ci troviamo al 4° giorno di guerra e al momento risulta precipitato un F15 americano (i piloti si sono salvati). L’Italia ha iniziato con l’Aeronautica militare che ha spedito qualche Tornado a compiere diverse missioni per la soppressione dei sistemi di difesa aerea del colonnello, missioni grazie a Dio conclusasi positivamente. La Marina militare ha mobilitato 5 navi  tra cui la portaeromobili Giuseppe Garibaldi: chiaramente tutte queste forze sono messe in campo dall’Italia che ha sottoscritto la risoluzione Onu per l’intervento internazionale contro il regime di Muammar Gheddafi. La paura intanto è forte per le sorti dell’equipaggio del rimorchiatore italiano Asso Ventidue dell’Augusta Offshore, sequestrato da alcuni militari libici e costretto ad ormeggiare nel porto di Tripoli. Un comunicato del portavoce della compagnia riferisce:-“L’equipaggio è stato autorizzato dai militari libici a bordo a contattare familiari e compagnia. Confermiamo che tutti i membri dell’equipaggio stanno bene. In questi giorni l’attività di Asso Ventidue si è limitata a monitorare le coste libiche». La vicenda, conclude la nota, «non può considerarsi conclusa». Sono tanto in pena per l’equipaggio e spero che tutto si risolva bene al più presto!!

Vi passo alcuni video della nostra Marina militare. In pratica è uno spot istituzionale della Forza armata, intesa a promozionare se stessa nella vita civile. Se volete avere notizie sui concorsi della Marina potete cliccare il sito www.marina.difesa.it oppure persomil.difesa.it

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NewsSecondo Me

I nuovi deportati: noi, i pendolari del treno regionale 12018

Ore 6,02 di oggi 12 marzo 2010. Come ogni mattina da 5 anni a questa parte, percorro la tratta adriatica con i mezzi messi a disposizione da quel sistema tutto pane, amore e fantasia, chiamato Trenitalia o anche Ferrovie dello stato. Treno regionale 12018 delle 5,55 da Pescara centrale ad Ancona: è un pò di mesi che prendo questo mezzo per raggiungere il mio posto di lavoro. All’inizio fu l’intercity delle 6,30. Poi divenne Eurostarcity e poi, grazie ai prezzi degli abbonamenti diventati esorbitanti, sono passato a prendere il regionale. Appunto questo regionale. Fino ad ora non mi ero mai lamentato del servizio: sapete lavorando in marina ho viaggiato con mezzi pegiori di questo. Ma onestamente stamattina è stato toccato il massimo: sì il massimo dello schifo. In poche parole vi dirò come si è presentato il 12018: lercio che più lercio non si può (i pannolini pieni di merda di mio figlio, sono più sopportabili), un fetore di piscio dalla prima all’ultima carrozza, sporcizie e polvere dappertutto (non me lo sto inventando: sono allergico alla polvere e stamattina ho proprio sofferto), le ultime 2 o 3 carrozze piene di acqua (forse venivano da venezia??) e riscaldamento… sì riscaldamento: una chimera nel vero senso della parola. Forse non tutti mi crederanno ma io ho fotografato questo scempio stamattina, certo che qualcuno potrà commentare e darmi ragione. Purtroppo le cose non cambieranno di certo ma spero che qualche dirigente si metta la mano nella coscienza e metta al servizio di noi gente che lavora, un treno più decente e decoroso.

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NewsTerremoto Abruzzo

L’Aquila, tanta emozione e tanto freddo

E’ una questione epidermica, una necessità che ti apre il cuore e ti chiama all’azione: tornare nelle terre martoriate dal terremoto del 6 aprile è un bisogno fisico e spirituale. E’ un sentimento che condivido da un po di tempo con Rossella Roselli http://alsiva-alsiva.blogspot.com/ ed è grazie a lei che ieri ho avuto la possibilità di conoscere Giustino Parisse image062responsabile della redazione dell’Aquila e vice caporedattore del quotidiano abruzzese “il Centro”: un incontro molto emozionante. Ho visto Onna (Aq), i Map (moduli abitativi provvisori), una troupe di Porta a Porta che registrava lo Special su L’Aquila del 23 dicembre prossimo (guardatela, ci sono anche io). Abbiamo consegnato tanti vestitini e copertine a bimbi piccoli e grandi nel comune di Barisciano (Aq) accompagnati dall’assessore Tursini e lì abbiamo visto le cose che ancora non vanno: personale del comune, maestre e soprattutto bambini lavorano e studiano ancora dentro i container. Ma quando finiscono di costruire sti benedetti Map?? E poi a L’Aquila per rifornire le edicole e le librerie del libro di mia moglie Elena Costa “L’Aquila 06.04.09” e passando guardare, ricordare e scattare tante foto a quello che rimane della Casa dello Studente in via XX Settembre, del palazzo di Via Campo di Fossa e della Basilica di Collemaggio. Non ce la faccio a raccontarvi tutto e poi tanto le foto che ho fatto bastano per farvi per filo e per segno la cronaca della mia fredda ma emozionante giornata insieme a Rossella. Brava Rossè “Inviati Volontari” mi piace ed allora arrivederci alla prossima avventura…

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Abruzzo PeopleNews

Pescara 2009 Protagonista

Bellissima, come altro definirla? Una cerimonia inaugurale dei XVI Giochi del Mediterraneo – Pescara 2009 che rimarrà a lungo nei miei ricordi e sicuramente negli annali dello sport abruzzese. Emozionante e coinvolgente, vuoi per il bellissimo discorso del Commissario Straordinario dei Giochi del Mediterraneo, l’abruzzese Mario Pescante, vuoi anche per la splendida performance di Pietro Mazzocchetti il bravissimo tenore di Montesilvano (Pe). E come dice il mitico cronista di Studio Sport Guido Meda, riferendosi a Valentino Rossi, L’ABRUZZO C’E’… Noi abruzzesi abbiamo dimostrato alla nazione e al mondo intero, di essere capaci di tutto. Nel dolore e nella morte siamo pronti a riscattarci sempre e in qualsiasi momento. Tosti fino alla fine, per ottenere il massimo e ancora di più. Una cerimonia veramente da numeri uno e lo stesso sarà sicuramente il rendimento sportivo della nostra rappresentativa. Già Federica Pellegrini ha ottenuto l’oro dei 400 stile libero e se il buongiorno si vede dal mattino… Comunque, non è questo l’importante: l’importante e risollevarsi e dimostrare e noi stessi e al mondo che siamo capaci di tutto. Rialzati Abruzzo, torniamo a volare!! Appuntamento al G8.

I Giochi in sintesi – Dal 26 giugno al 5 luglio Pescara e l’Abruzzo, nei siti più belli e nelle più prestigiose strutture sportive, coinvolgeranno i grandi protagonisti dello sport azzurro e i migliori atleti, oltre 4000, provenienti da 23 Paesi del bacino del Mediterraneo (Albania, Algeria, Andorra, Bosnia Erzegovina, Cipro, pescara2009_mascotteCroazia, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Monaco, Montenegro, San Marino, Serbia, Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia) che nei 10 giorni di gare si cimenteranno in 30 discipline.
I numeri dei Giochi – Quella di Pescara sarà una edizione record, 4.180 atleti e 2.139 tra accompagnatori e dirigenti, per un totale di 6.318 presenze. Numeri di gran lunga superiori ai Giochi di Almeria 2005. Per quanto riguarda i totali per delegazioni, solo per l’Italia sono 853; 684 arriveranno dalla Francia; 645 dalla Grecia; 607 dalla Turchia; 346 dall’Algeria; la Libia sarà presente con 162 atleti, per la prima volta con 20 donne. Significativa, rispetto al contesto internazionale, la partecipazione delle squadre di molte nazioni dell’ex Jugoslavia (Bosnia, Serbia, Montenegro, ecc).
L’atletica si conferma la disciplina leader con il più alto numero di Paesi rappresentati: 22 su 23. A seguire Judo e Nuoto (21 Paesi), Sollevamento pesi e Tiro a segno (20 Paesi). Questi i Paesi e il numero degli atleti per sport di squadra (basket, calcio, pallamano, pallavolo e pallanuoto): Albania 82; Algeria 28; Bosnia Erzegovina 28;Croazia 65; Spagna 59; Francia 87; Grecia 111; Italia 111; Libia 30; Malta 30; Marocco 42; Montenegro 71; Serbia 69; Slovenia 44; Siria 18; Tunisia 46; Turchia 111.

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Ad aprile la 6ª Edizione della Fiera dell’ Elettronica

Ragazzi, prepariamoci. Ritorna la mitica Fiera Mercato dell’ Elettronica di Pescara, quest’anno giunta alla 6ª edizione  (anche se si svolge all’interno della Fiera Adriatica di Silvi Marina). Come ogni anno, l’appuntamento con gli ultimi gadgets del mondo hi-tech, curiosità elettroniche e tanto altro ancora, è imperdibile. Quindi non mi resta altro che darvi appuntamento numerosi al 18 e 19 aprile 2009 (sabato e domenica). Io ci sarò, voi fate quello che volete 🙂

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Buon compleanno internet

Siamo arrivati a quota 20 per l’invenzione del secolo, se non di più. Era giusto dedicare un post alla creatura che ha cambiato la vita a tante persone (me compreso) e tante ne cambierà. E’ tardi non sto molto bene perciò vi cito la fonte auterovole di Marco Pratellesi, giornalista della testata corriere.it. Saluti a tutti 😀

Come sarebbe il mondo senza internet? Nessun sito da visitare, le informazioni che viaggiano su carta, niente database, lunghe soste in biblioteche e archivi per raccogliere dati, niente email, niente social network, niente di niente del mondo digitale che oggi ci avvolge. Eppure, quel mondo è esistito fino a soli 20 anni fa.

Era il 13 marzo 1989 quando al Cern di Ginevra il ricercatore inglese Timothy John Berners-Lee mise a punto il progetto sul trasferimento dati attraverso gli “ipertesti”. Un sistema complesso che oggi ci appare nella forma semplificata del binomio link-clic. “Vago, ma eccitante”, lo definì Mike Sendall, capo di Berners-Lee, dando il via al progetto destinato a cambiare la società, la storia, il modo di comunicare: in una parola la nostra vita degli ultimi 20 anni. L’anno successivo, insieme a Robert Cailliau, Berners-Lee aveva fatto nascere il World Wide Web e con esso il primo sito internet al mondo, tuttora esistente: http://info.cern.ch.

Nei suoi primi anni il web è stato una riserva quasi esclusiva di scienziati, professori e ricercatori. Ma oggi, come ben sappiamo, è il sistema più diffuso per cercare informazioni e comunicare con qualsiasi parte del mondo a costi contenuti. Casalinghe e anziani, professionisti e ragazzini, non fa alcuna differenza: gli utenti sono ovunque esista la rete.

Il web, che oggi celebra i suoi 20 anni di vita, e che era nato per facilitare la comunicazione tra i ricercatori, ha avuto un grande impatto nella vita di tutti i giorni per l’uomo comune. Oggi si calcola che ci siano più di 80 milioni di siti web connessi e oltre un miliardo di navigatori, gli uni e gli altri in continua crescita. I vantaggi che la rete ha portato sono evidenti e riconosciuti da tutti. Ma, come spesso accade, il progresso ha introdotto anche nuove problematiche e rischi.

Proprio ieri Sir Tim Berners-Lee, in una audizione alla camera dei Lord, ha denunciato i rischi per l’integrità di internet e la privacy dei cittadini se i governi non interverranno con leggi che limitino l’accesso di terzi (privati e governo) ai dati sulle attività digitali dei cittadini.

Le nuove tecnologie consentono di monitorare le pagine visitate e le attività degli utenti in rete in modo da poter poi inviare pubblicità mirate in base ai gusti delle persone.

Questo, per Berners-Lee è una inaccettabile invasione della privacy: “La gente usa internet anche quando ha dei problemi – ha spiegato – per sapere se ha contratto malattie, o riguardo alle proprie opinioni politiche: è vitale che non vengano spiati”. Accettare queste forme di intrusione – è il pensiero dell’inventore del World Wide Web – equivarrebbe a mettere le telecamere nei soggiorni delle persone o ad aprire la loro posta. Il Grande Fratello di Orwell.

da corriere.it del 12 marzo 2009

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